Senza Titolo
Un post diverso dal solito. Vi propongo un racconto scritto da una mia (cara) amica. Il tema del racconto è "I colori". Non appena l'ho letto mi è piaciuto così tanto che non ho potuto resistere a chiederle di pubblicarlo qui sul mio misero blog. Leggetelo pure voi tutto d'un fiato, e poi mi saprete dire se non vi trasmetterà qualcosa di davvero particolare.
Ascolto il silenzio: la pioggia cade sempre più leggera e presto si fermerà. Chissà se col sole spunterà uno spettacolare arcobaleno…
Penso a come dev'essere. È difficile fare a meno di chiedersi come debbano essere i colori quando si è ciechi. Pensare che ci sia una realtà che faccia sì che arancione, viola, rosso, non siano soltanto parole vuote.
A volte la musica m'aiuta a immaginarli… cerco di trovare il blu in un Si minore di Exit Music dei Radiohead (chissà perché poi associo il blu alla tristezza… forse se potessi vedere i quadri di Picasso del primo periodo o osservare di notte il cielo stellato, lo capirei); cerco il colore del fuoco nell’assolo di chitarra di Time dei Pink Floyd; sarò banale in maniera devastante ma credo che neanche il vero giallo potrebbe apparirmi più reale di quello che sento nelle note di Yellow dei Coldplay.
E poi, ogni volta che lei afferra la mia mano e la stringe, dolcemente ma saldamente, ho la certezza di sapere come sia il verde. È il colore dei suoi occhi. Vorrei poterli vedere, una volta sola.
* * * *
Il suono acuto e familiare della sveglia mi riporta alla realtà. Sollevo pigramente la testa dal cuscino e allungo la mano per dar tregua alle mie orecchie sensibili. Apro gli occhi: come il primo giorno della mia vita e tutti quelli seguenti non vedono nulla.Ascolto il silenzio: la pioggia cade sempre più leggera e presto si fermerà. Chissà se col sole spunterà uno spettacolare arcobaleno…
Penso a come dev'essere. È difficile fare a meno di chiedersi come debbano essere i colori quando si è ciechi. Pensare che ci sia una realtà che faccia sì che arancione, viola, rosso, non siano soltanto parole vuote.
A volte la musica m'aiuta a immaginarli… cerco di trovare il blu in un Si minore di Exit Music dei Radiohead (chissà perché poi associo il blu alla tristezza… forse se potessi vedere i quadri di Picasso del primo periodo o osservare di notte il cielo stellato, lo capirei); cerco il colore del fuoco nell’assolo di chitarra di Time dei Pink Floyd; sarò banale in maniera devastante ma credo che neanche il vero giallo potrebbe apparirmi più reale di quello che sento nelle note di Yellow dei Coldplay.
E poi, ogni volta che lei afferra la mia mano e la stringe, dolcemente ma saldamente, ho la certezza di sapere come sia il verde. È il colore dei suoi occhi. Vorrei poterli vedere, una volta sola.
{Racconto scritto da Diletta Gari}
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3 Comments:
é bellissimo, davvero...complimenti diletta!
elisa
grazie...
/me arrossisce
una poetessa siciliana... ke brava! ^^
vuoi fare le scarpe a carmen, vero?? :D
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